Per un corretto approccio all'America's Cup ci sono due diverse scuole di pensiero :
1) c'è chi vorrebbe la 2° barca realizata molto tempo prima dell'AC , per poterla settare al meglio e sfruttarne il massimo delle potenzialita ( vedi NZL ).
2) realizzare il più tardi possibile la 2° barca, per poter sfruttare al massimo il fattore "tempo" ( vedi Luna Rossa, BMW Oracle ).
Mentre nel primo caso si avra il massimo fin dall'inizio della A.C. nel 2007 ma con scarsi miglioramenti con il trascorrere delle giornate, nel secondo caso si avranno contiunui miglioramenti nel susseguirsi delle RR.
Sono idee di pensiero contrastanti, valide entrambe, ma con risultati sicuramente diversi.
Peter Isler, navigatore a bordo del team BMW ORACLE Racing ( unico sfidante USA alla 32ma America’s Cup ) in una recente intervista dichiara :
“Aspettatevi di vedere grandi miglioramenti. Storicamente è sempre stato importante, in America’s Cup – riuscire a fare progressi dall’inizio dei RR sino alle semifinali e alla Coppa. È l’unico modo per arrivare alla fase finale. O migliori sempre e costantemente o rimani indietro”.
Conferma inoltre che c’è sempre meno spazio operativo dove i designer possono ‘raschiare’ spunti di velocità. Lui si aspetta una mini rivoluzioni nelle piccole cose ; "Ma se riesci a mettere insieme tante piccole cose che funzionano, sarai il più veloce...".
Quindi il tutto si giocherà sui dettagli, sull’albero, il timone, le alette, le vele, il trim... è la combinazione di questi elementi che farà la differenza.
Questo significa che il team deve ancora impegnarsi se vuole vincere l’America’s Cup. Per Isler, l’importante è migliorare sempre, non solo durante le pause ma anche e soprattutto quando inizierà la Louis Vuitton Cup.

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