Interessante articolo di ieri a firma di Matthew Sheahan sul sito www.americascup.com , da un' idea di quali innovazioni tecniche ci sono state fino ad oggi dell’attuale versione 5 dell’ACC.
Vediamo i passaggi più interessanti :
"questa volta, le ‘grandi invenzioni’ saranno sotto gli occhi di tutti. La maggior parte della ricerca, infatti, si è concentrata nell’opera morta, al di sopra della linea di galleggiamento, e riguarda rig, alberi, piani velici. Questi aspetti hanno subito una vera rivoluzione"
"In passato eravamo sempre curiosi e sorpresi di vedere che cosa veniva fuori, dice Brad Butterworth, skipper di Alinghi. “Oggi forse le barche sembrano tutte uguali ma ci sono invece moltissime differenze... e questo è ciò che rende questo gioco magnifico...”.
"adesso i designer non possono più ‘barattare’ il dislocamento con la superficie velica perché entrambi questi campi hanno dei limiti fissi, sebbene sia sempre possibile giocare sulla distribuzione della superficie velica. Il risultato è un piano velico stranissimo, con rande così larghe in testa da essere quasi rettangolari. L’‘allunamento’ della randa, che dalla testa si estende fino a 2,5 m orizzontalmente verso poppa, dona alla vela un aspetto estremizzato.
Modificando così tanto la misura della testa e la lunghezza della base della vela, si cambia anche il flusso dell’aria, e il centro di spinta varia conseguentemente.
Ma una tale alterazione del piano velico non può non avere conseguenze sul bilanciamento della barca. Gli scafi di AC sono noti per la loro sensibilità e per essere perfettamente bilanciati al timone, mentre anche una leggerissima modifica al trim è sufficiente per spostare la posizione del centro di resistenza laterale e rendere difficile il governo dello scafo. Quindi, qualsiasi cambiamento nel piano velico deve sempre essere accompagnato da un’adeguata modifica sotto il galleggiamento per mantenere la barca perfettamente bilanciata.
Questi cambiamenti necessitano anche di una diversa distribuzione dei pesi nell’albero, e l’aumento in certe aree".
"Intanto, il rig è diventato più leggero (circa 70 chili) grazie all’introduzione dei materiali compositi (PBO o carbonio) per paterazzi, stralli, jumper e volanti".

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