E' la prima sfida italiana che arriva dal lago (il Garda). Dopo l'entusiasmo iniziale, nella favola bresciana, con gli errori di gestione e la rottura dell'albero all'ultimo act, sembra arrivato il lupo cattivo......

Eravamo quattro amici al bar.La canzone di Gino Paoli potrebbe andare benissimo anche per il Circolo Vela Gargnano, che un giorno ha deciso di portare l'Italia di Coppa America in una dimensione nuova della vela : quella del lago.
Rizzardi e Pasotti, rappresentanti del circolo che da anni è famoso per organizzare la "Centomiglia del Garda" lanciarono l'idea che poi, con qualche appoggio politico, arrivò a Parigi : lì, al cospetto della Coppa America nella casa della Louis Vuitton venne lanciata la sfida.
L'iscrizione, che anticipò tutte le altre, era inedita perché, dal nostro paese , di team lacustri (sull'esempio di quelli canadesi di fine ottocento) non se n'erano mai visti prima.
E, novità fra le novità, in equipaggio +39 schiera molti ragazzi e talenti raccolti da Devoti (skipper e argento ai giochi 2000 nei Finn), proprio nell'ambiente olimpico.
Insomma , magari poco esperienza di coppa, ma tanto talento.
Purtroppo ogni favola ha il suo lupo cattivo . In questo caso, tanti problemi economici e qualche errore di gestione hanno un po' frenato l'entusiasmo dei gardesani. E la rottura dell'unico albero, avvenuta durante l'ultimo act, rappresenta un duro colpo per i sogni bresciani.

IL PUNTO TECNICO
ITA 85 : " il lavoro progettuale non si è mai fermato, anche quando ci sono stati dei problemi. Questo penso sia stato un passo importante per lo sviluppo della barca, che è stata migliorata strada facendo". Giovanni Ceccarelli, ravennate, racconta così la sua seconda esperienza di Coppa America dopo quella con Mascalzone. "non mi piace parlare di barche estreme o meno, io ho cercato di far parlare i numeri. Tutte le scelte che sono state fatte sulla barca, dal disegno della carena alle appendici, sono frutto di un'elaborazione e di test minuziosi".

IL BULBO : Rientra a buon titolo tra i "lunghissimi e sottilissimi" : un wurstel, praticamente, con tanto di alette ai piedi del "trim tab" (la parte posteriore della chiglia: la "lama" che unisce il bulbo allo scafo) che in pratica viene utilizzata come una specie di secondo timone.

PRO : Formato in gran parte da un gruppo di velisti specialisti delle classi olimpiche, quello di +39 appare senz'altro un equipaggio dotato di forti motivazioni.
CONTRO : Le infinite vicissitudini finanziarie hanno ridotto il periodo degli allenamenti e dei test tecnici. E nell'ultimo act gli si è spezzato l'albero.....

(Fonte : spotr week - la gazzetta dello sport)

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