Il conto alla rovescia per la Louis Vuitton Cup e’ partito e in attesa di vedere dal 16 aprile gli undici team coinvolti darsi battaglia per restare in gara, gli organizzatori dell’America’s Cup hanno voluto far sentire al pubblico l’emozione dei match race. Come? Invitando alcuni tra i piu’ famosi sportivi del mondo a cimentarsi in dei "duelli", ognuno nella propria categoria. Ecco allora Carl Lewis e Mike Marsh correre a Valencia i 100 metri lungo il canale del Port AC, i golfisti Sergio Garcia e Jose’ Manuel Vara impegnati a centrare una buca posizionata al centro della Darsena e Santiago Canizares e Pedja Mijatovic calciare alcuni rigori da un pontile galleggiante.
"Mi piace l’idea di avvicinarmi ad altri eventi di alto profilo, come la Coppa - ha raccontato Marsh - e’ un modo per colmare l’ignoranza che spesso noi atleti abbiamo nei confronti di altri sport, concentrati come siamo sulla nostra disciplina". Anche Sergio Garcia ha commentato la cosa con allegria. "La cosa piu’ difficile sara’ stare in equilibrio sul pontile galleggiante, poi si vedra’... - scherza - E’ un grande onore per noi essere qui. Mi hanno molto colpito l’organizzazione e lo sforzo che stanno dietro a questa competizione, il lavoro di gruppo, la tecnologia". Valenciano doc, Lara ha commentato molto positivamente lo sforzo che la sua citta’ ha fatto per accogliere la 32ma Coppa. "Valencia e’ molto cambiata - dice - La Coppa e’ una di quelle occasioni che permettono ad una citta’ di trasformarsi e di crescere, facendosi conoscere in tutto il mondo".
"L’unica differenza tra due giocatori che calciano il rigore e due team di Coppa, e’ che noi abbiamo un pallone - dice Canizares - La concentrazione e la preparazione atletica credo siano molto simili. Mi piace l’idea di confrontarmi con Pedja, ricordo che quando era nella Fiorentina mi ha fatto un gol, ma oggi non succedera’...". Occhi puntati, ovviamente, su Carl Lewis, nove medaglie d’oro. Per lui la Spagna e’ un ricordo splendido, "un paese che ho amato moltissimo durante le Olimpiadi di Barcellona", ma anche la vela ha il suo fascino. "Ho visto l’America’s Cup ad Auckland dieci anni fa e oggi mi sento un ’veterano’ - sottolinea Lewis - Calcio, vela, atletica... non importa. Quello che conta e’ che lo sport unisce le persone e per questo e’ importante che i bambini imparino ad amarlo da subito".
(Fonte : ITALPRESS).