La rispota è NO !!!
Sicuramente il defender Alinghi utilizza tutte le opportunità concesse per avvantaggiarsi rispetto agli sfidanti, e la cosa sembra pur ovvia.
The Daily Sail’, uno dei più affidabili e aggiornati siti nautici a disposizione, ha sollevato un dubbio, Lecito.
Che Alinghi si stia portando avanti nella progettazione di uno scafo di Coppa America, e neanche tanto di nascosto?
Questi i fatti: a Rhode Island a ottobre, è stato varato il nuovo IRC di 66 piedi di Dan Meyers che, come tutte le altre sue barche, si chiama Numbers. Fin qui niente di strano. La cosa che incuriosisce è una serie di strane coincidenze, a cominciare dall’equipaggio: a bordo, per l’East Coast IRC Championship, infatti, non c’erano le star americane, ma tutti membri di Alinghi: Brad Butterworth, Murray Jones, Simon Daubney, Warwick Fleury, Lorenzo Mazza, Curtis Blewitt e Juan Vila. Le divise sono diverse, ma le vele sono state disegnate dallo stesso Mike Schreiber che progetta quelle del defender di Coppa, e la barca da quello studio Judel – Vrolijk che ha, guarda caso, firmato anche le barche di Alinghi. Dulcis in fundo, la barca ha pure una lifting keel, proprio come i nuovi scafi di Coppa America.
Il dubbio, secondo il 'The Daily Sail' sorge spontaneo: che si tratti di una versione in scala 2:3 di uno scafo Classe AC 90 e che serva da banco di prova per il Defender che si porterebbe in vantaggio rispetto agli altri challenger?
Niente di tutto questo”, assicura Butterworth con un sorriso, “però non è male, come gossip…”. “Le barche di AC 90 saranno molto più potenti, più complesse e più rigide. Questa è soltanto una propaganda messa in piedi da Oracle”.

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