La sfida di Margherita Pelaschier come testimonial del progetto LIBERA LA VITA LIBERA LE VELE si è conclusa ieri a Genova alle ore 12.30 circa : una sfida di grande importanza non solo sportiva, per la giovane velista di Monfalcone, ma anche per il forte messaggio di solidarietà che ha portato con sè nella navigazione di circa 1.200 miglia fra Trieste e Genova ( nella foto : Mamma Rita, Margherita, Guia Toffoli, Giusy Battain ).
Ad aspettarla una numerosa folla di persone tra le quali, immancabili, il fidanzato Raciel e il fratello Romedio.
A fare gli onori di casa ci sono il Presidente dello Yacht Club Italiano, Carlo Croce, e il Primario della Chirurgia dell'Ospedale di Genova, Vincenzo Jasonni.
Il sogno di teenager di Margherita che dall’età di 14 anni desiderava compiere una navigazione in solitario si è avverato, con la conclusione della sua sfida personale dedicata, come ha sempre dichiarato fin dalla nascita del progetto, alle persone che vivono la loro sfida quotidiana per la vita, come i bambini chirugici, ricoverati presso degli ospedali pediatrici Burlo (dove ha sede A.B.C. Burlo onlus) e Gaslini , nati con malformazioni da curare attraverso interventi multipli e complessi a cui i piccoli pazienti sono sottoposti soprattutto nel primi anni di vita.Sulla barca con Margherita hanno viaggiato anche i disegni realizzati dai bambini della chirurgia in cura all’Ospedale Pediatrico Burlo Garofalo da portare, legati a tanti piccoli peluche Trudi, ai bambini nelle stesse condizioni all’Istituto Giannina Gaslini di Genova.
In settimana Margherità sarà ospite del Gaslini dove avverrà la cerimonia ufficiale di consegna dei disegni e dove al tempo stesso riceverà i disegni dei bambini genovesi da portare al Burlo a Trieste.Nella stessa mattinata dell’arrivo Margherita Pelaschier al suo arrivo con l’imbarcazione Alto Adriatico 38, è stata festeggiata allo Yacht Club Italiano di Genova dal presidente Carlo Croce e da una vera e propria folla di amici.

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