E’ stata una vera e propria festa ieri nel reparto chirurgia del Gaslini per Margherita Pelaschier che ha compiuto l’ultimo atto della sfida LIBERA LA VITA LIBERA LE VELE come testimonial di A.B.C. Burlo onlus con la consegna ai piccoli degenti del Gaslini dei disegni che ha portato dall’ospedale pediatrico di Trieste legati ai peluche Trudi.Genova, 24 aprile 2008 – E’ stata una vera e propria festa per i piccoli pazienti del reparto chirugico dell’Istituto Giannina Gaslini di Genova che hanno incontrato Margherita Pelaschier dopo la conclusione della sua traversata in solitario d Trieste e Genova, compiuta come testimonial di A.B.C. Burlo onlus.La 29enne velista di Monfalcone, figlia di Mauro, e accompagnata in questa occasione da Giusy Battain fondatrice di A.B.C. Burlo onlus, ha consegnato ai bambini i peluche Trudi cui portava legato un disegno realizzato negli scorsi mesi dai piccoli malati dell’ospedale pediatrico del capoluogo giuliano.Il primario del nosocomio genovese, professor Vincenzo Jasonni, con tutto il suo staff infermieristico e medico, a sua volta ha consegnato a Margherita i disegni preparati dai bambini ricoverati al Gaslini: un momento di grande gioia e di commozione a conclusione di un progetto di grande valore solidale.Infatti Margherita Pelascahier ha visto avverarsi il suo sogno di navigatrice che dall’età di 14 anni aveva nel cuore e di messaggero di solidarietà.Ricordiamo che la sfida personale di Margherita è dedicata alle persone che vivono la loro sfida quotidiana per la vita, come i bambini chirugici, ricoverati presso degli ospedali pediatrici Burlo (qui sostenuti da A.B.C. Burlo onlus) e Gaslini, nati con malformazioni da curare attraverso interventi multipli e complessi a cui i piccoli pazienti sono sottoposti soprattutto nel primi anni di vita.L’imbarcazione che Margherita ha utilizzato nel giro d’Italia è il nuovo Alto Adriatico 38’. Si tratta di un’imbarcazione costruita in legno, ma con un innovativo criterio costruttivo che consente la costruzione in serie di imbarcazioni più leggere a parità di caratteristiche e senza la necessità di manutenzione così impegnativa degli scafi tradizionali. Un concetto nuovissimo che sposa anche la salvaguardia della natura.

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