Parla Pelaschier : "La Coppa America? Dimentichiamola, almeno per quello che abbiamo visto in questi anni. L'hanno distrutta"


Mauro Pelaschier, primo timoniere di una barca italiana in Coppa America e ancora oggi uno dei punti di riferimento della vela tricolore, ha parole amare sulla Coppa America: "La verità è che l'hanno distrutta. E sono stati Alinghi e Oracle". Come è noto, Alinghi - vincitore dell'ultima Coppa America - e Oracle - sconfitto da New Zealand nella finale della Louis Vuitton Cup - sono ormai - dopo una lunga serie di richiami al Deed of Gift (la base delle regole dell'Americà Cup) - gli unici concorrenti rimasti in campo per la prossima Coppa America.
"E questo è un male - spiega ancora Pelaschier - perché grazie alla mobilitazione dei media nelle recenti edizioni di successo, con molte sfide a carattere nazionale, questo evento aveva dimostrato la sua capacità di rendere popolare la vela al grande pubblico. Non so quando riusciremo a tornare indietro".

In effetti l'ultima edizione della Coppa America è universalmente riconosciuta come la migliore della sua lunga storia :
A) La trasformazione dell’area del porto di Valencia
B) 6.4 milioni di visitatori durante la 32a America’s Cup.
C) 4.000 milioni totali di spettatori tv.
D) Un surplus del budget totale dell’evento di più di 60 milioni di Euro, distribuiti fra tutti i partecipanti alla 32a Coppa America, che rappresentano un finanziamento di base per iniziare la campagna per la 33a edizione.
E) Un impatto economico per Valencia dieci volte superiore a quello di Auckland nel 2003, con 73.000 posti di lavoro creati nei quattro anni intercorsi tra la preparazione e l’evento stesso, secondo una recente ricerca pubblicata dal Governo Regionale di Valencia.

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