A proposito dei motivi dell’abbandono dell’America’s Cup da parte di Louis Vuitton
Lo skipper di Alinghi Brad Butterworth ribadisce il fatto che Louis Vuitton aveva chiaramente manifestato la sua intenzione di interrompere il suo rapporto con America’s Cup già prima di leggere il 33° Protocollo.
Lo skipper di Alinghi Brad Butterworth ribadisce il fatto che Louis Vuitton aveva chiaramente manifestato la sua intenzione di interrompere il suo rapporto con America’s Cup già prima di leggere il 33° Protocollo, come ripetutamente affermato dal portavoce dell’azienda alla stampa nel corso della 32a America’s Cup a Valencia (ad esempio nell’intervista rilasciata all’ International Herald Tribune del 30 giugno 2007).Brad Butterworth afferma quanto segue: "Confermo quanto ho già dichiarato nel corso della mia recente intervista con il sito italiano zerogradinord.net a proposito del fatto che Louis Vuitton aveva deciso di non partecipare alla successiva America’s Cup già prima che le regate fossero terminate nel 2007, prima dunque che il nuovo Protocollo fosse negoziato, firmato e pubblicato."
Un esempio significativo è rappresentato dall’intervista che il portavoce di Louis Vuitton, Bruno Troublè, ha rilasciato ad Associated Press e che è stata pubblicata il 30 giugno 2007. Alinghi aveva appena vinto la regata n°6 ed era ad un solo punto dalla vittoria finale della 32a America’s Cup. Il nuovo Protocollo non fu pubblicato fino al 5 luglio 2007, quando addirittura molti degli appartenenti allo stesso team svizzero non lo avevano ancora letto.“Non riesco a capire come Bruno Troublè possa affermare di averlo visto prima che fosse terminato e firmato, soltanto dopo la conclusione delle regate il 3 luglio 2007. Nell’articolo Troublè sostiene che la ragione del loro ritiro è legata al fatto che la Coppa era diventata troppo commerciale, concetto peraltro ripreso e ripetuto nel loro comunicato stampa del 13 luglio 2007. Quanto a posteriori affermato da Bruno Troublè, circa il fatto che il loro ritiro dall’America’s Cup è stato dovuto al 33° Protocollo, è falso e ingannevole”.
La replica di Bruno Troublé non si è fatta attendere :
“Nell’articolo citato - tutti possono leggerlo - non c’è nessun passaggio nel quale affermo che Louis Vuitton si sarebbe chiamata fuori dalla Coppa!! Dicevo semplicemente che avremmo potuto farlo. In quell’articolo mi limitavo a dire che non eravamo contenti - lo abbiamo fatto diverse volte durante gli ultimi mesi della 32ma America’s Cup - e che la decisione di proseguire o meno sarebbe dipesa anche da Alinghi!”.“Continuo a sostenere che la nostra decisione è stata presa dopo che il protocollo è stato reso pubblico - il 5 luglio 2007 - e a dimostrarlo c’è la dichiarazione ufficiale di Louis Vuitton datata 13 luglio in cui si fa riferimento al Protocollo. In nessun documento precedente a tale data si può trovare un passaggio nel quale Louis Vuitton annuncia il suo disimpegno”.“La realtà è che il testo originale del Protocollo è stato un altro elemento a favore della nostra decisione”.
Fonte : www.alinghi.com