Nei primi anni del 1900 ci fu un’incredibile corsa al “sempre più grande” che vide nascere nel primo decennio una discreta flotta di navi a vela con un numero sempre crescente di alberi, prima 4 poi 5, 6 ed in fine la Thomas W. Lawson, unica goletta mai costruita con ben 7 alberi :
trinchetto, maestro, mezzana, spanker, jigger, driver, pusher ; dato il tipo di velatura, erano tutti delle medesime dimensioni e sopportavano, è il caso di dirlo visto il risultato finale, sette grandi vele auriche (le rande), sette "frecce" o controrande, cioè le vele triangolari poste alle estremità superiori degli alberi, cinque fiocchi a prua e sei vele di straglio, inferite su stralli tesi fra un albero e l'altro.
Le specifiche tecniche sono qualcosa di impressionante, la nave era lunga 145 metri, larga 15 e pescava ben 10 metri a pieno carico; Scafo in acciaio, stazzava 5.218 tonnellate lorde e 4.914 nette ed era spinta unicamente dalle 25 vele che coprivano più o meno 4300 metri quadrati di superficie (più o meno un campo da calcio) e da sole pesavano 18 tonnellate.
L'equipaggio era formato da 17 uomini. Il Thomas W. Lawson, con l'incredibile sproporzione fra le dimensioni notevolissime dello scafo e la pochezza della velatura, non poteva certamente avere doti di velocità e maneggevolezza.
Questo bestione veniva utilizzato per il trasporto di carbone e successivamente di petrolio lungo le tratte Atlantiche, purtroppo ebbe però vita breve, a soli 5 anni dal varo affondò in una tempesta al largo delle coste delle Scilly Islands il 14 Dicembre 1907 dove ancora giace a circa 25 metri di profondità ed è esplorabile dai subacquei.
Purtroppo ebbe vita breve : Il 13 dicembre 1907 fu preso in una successione di tempeste con vento talmente forte da spingere il bastimento a 12 nodi senza vele.
Giunto in prossimità delle Isole Scilly, si ancorò al largo in attesa della calma ma nella notte si spezzarono le catene delle ancore ed il bastimento, spinto dalle onde, si arenò davanti alla scogliera di Hellweather nelle Isole Scilly.
Persero la vita tutti i membri dell'equipaggio salvo due: il comandante Cap. George Dow ed un marinaio, Edward Rowe.

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