"Golia era alto, grosso, con un elmo in testa, una corazza e una lancia appuntita per colpire i nemici.
Davide, al contrario, era senza armatura.
Aveva solo una fionda con cinque sassi lisci nella borsa da pastore.
Golia cominciò a deridere Davide, così piccolo e debole davanti a lui .
Ma Davide non ebbe paura. Lanciò con la fionda una pietra e colpì in fronte Golia. Subito, barcollando, Golia cadde con la faccia a terra."


Alla prima regata dell'Act 13, la vera sorpresa sono i sindacati poveri, come +39, che si è permesso il lusso di navigare in testa per tre dei quattro lati, perdendo tutto e di brutto solo nell’ultima poppa. Commenta Ivaldi: «Capita di cazzare le vele con una barca nuova e vedere che cammina... Sono stati bravi, onore al merito». C’è però una cosa da raccontare che dà più valore all’impresa: lunedì sera il nuovo albero è stato montato per la prima volta sulla barca ed è stato provato a notte fatta. Il gommone di assistenza, rientrato per recuperare un pezzo, non ritrovava la barca che stava navigando senza luci di via. Vela romantica? Siamo tornati indietro nel tempo? Non serve più lavorare per anni per stare davanti agli altri? Per almeno sei miglia hanno avuto ragione l’intuito del progettista Giovanni Ceccarelli, che ha fatto una barca diversa, e del timoniere Iain Percy, che ha scelto un lato del campo che agli altri non piaceva.
I tecnici guardavano attoniti le velocità restituite dal sistema che segue con il Gps ogni barca, sempre alte, vicine a quelle dei migliori. «Siamo contenti - ha detto Percy -, ma questa sarà ancora una notte di lavoro, dobbiamo smontare l’albero e rimetterlo a posto. Abbiamo rotto qualcosa e dobbiamo regolare le sartie». Per il resto della Coppa non si sa come andrà a finire la storia di +39, ma stiamo correndo il rischio di raccontare la storia di Davide e Golia in salsa carbonio e mylar.
Un equipaggio che stava per incrociare le braccia adesso lavora la notte intera per dimostrare che esiste.

(Fonte : "Il Giornale" di Antonio Vattese)

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