Il Presidente della XIII Commissione – Territorio e Ambiente al Senato, Sen. Antonio D’Alì, nel corso dell’audizione di UCINA attraverso il suo il Presidente, Anton Francesco Albertoni – che si è tenuta ieri, 24 febbraio 2009 - ha dichiarato maturi i tempi per una revisione della legge 394/1991, che a 18 anni dalla sua emanazione si rivela inadeguata e lacunosa, in particolare, per i modelli gestionali delle Aree Marine Protette.L'UCINA richiede da anni con forza una nuova Legge Quadro sulle AMP che si affranchi dalle regole pensate per i parchi terrestri e si modelli sulle specificità delle riserve marine.
In particolare Ucina individua le seguenti priorità :
- Regole comuni a tutte le riserve, proporzionate ai reali impatti ambientali degli scafi
- Semplificazione delle geometrie di perimetrazione delle AMP
- Programmazione dell’attività di tutela e monitoraggio continuo degli effetti
- Verifica delle condizioni di istituzione della riserva nel tempo
- Tempi certi per l’emanazione dei regolamenti dopo l’istituzione delle riserve
- Valorizzazione delle attività tradizionali, delle culture locali, del turismo eco-compatibile e della fruizione nautica
- Verifica delle capacità gestionali dei Comuni
“Ucina collabora da sempre con il ministero dell’Ambiente e con il Parlamento per lo sviluppo delle normative concernenti il mare, forte del know-how e di competenze che storicamente vanno ben oltre la sua mission di rappresentanza dell’industria nautica” – ha dichiarato il Senatore Antonio D'Alì in apertura dei lavori – “anche nel caso della riforma delle AMP tali competenze sono preziose”.