La Société Nautique de Genève (SNG), Defender dell’America’s Cup, ha presentato la propria posizione ai cinque giudici della Divisione d’Appello della Suprema Corte di New York.
Lo yacht club svizzero ha così avuto la possibilità di motivare il proprio appello nei confronti della decisione del giudice Cahn del 12 maggio 2008, emessa a seguito della richiesta di procedura d’urgenza del 14 aprile 2008.
Ora La Société Nautique de Genève continua a sperare in una rapida soluzione e nella conclusione della lite voluta e iniziata dal Golden Gate Yacht Club (GGYC) quasi un anno fa.
I giudici David Saxe, Eugene Nardelli, Karla Moskowitz, Rolando Acosta e Leland DeGrasse hanno garantito 30 minuti per le arrighe di entrambe le parti, SNG e GGYC. Questa era l’ultima opportunità per le parti di presentare le proprie ragioni alla Corte. Una sentenza è attesa in tempi ragionevolmente brevi.
Lucien Masmejan, capo dell’ufficio legale di SNG, commenta:
I giudici David Saxe, Eugene Nardelli, Karla Moskowitz, Rolando Acosta e Leland DeGrasse hanno garantito 30 minuti per le arrighe di entrambe le parti, SNG e GGYC. Questa era l’ultima opportunità per le parti di presentare le proprie ragioni alla Corte. Una sentenza è attesa in tempi ragionevolmente brevi.
Lucien Masmejan, capo dell’ufficio legale di SNG, commenta:
“Siamo soddisfatti di aver presentato le nostre motivazioni e di essere stati ascoltati dalla Corte d’Appello circa la validità della sfida del GGYC. Nello stesso tempo questa è stata l’occasione per cercare un chiarimento circa la data e la località della 33a America’s Cup. La sentenza del giudice Cahn ha lasciato irrisolti diversi aspetti della vicenda e noi speriamo che la nostra posizione possa trovare sostegno presso la Corte d’Appello. I giudici che devono decidere sul caso sono sembrati ricettivi e auspichiamo che la sentenza arrivi a breve. Speriamo che motivando il nostro appello e avendo ottenuto la procedura d’urgenza, tutti i possibili ritardi siano stati minimizzati. Auspichiamo che così sia messa la parola fine alla distruzione del’America’s Cup perpetrata dalla opportunistica strategia legale di BMW Oracle Racing”.